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Non lasciatevi fuorviare dallo sguardo angelico ritratto in copertina: quello dell’esuberante Angela Castellani, alias La Strange, è un rock con gli attributi che di certo farà impallidire díinvidia tanti ruspanti colleghi maschi. L’esordio della giovane vocalist colpisce per maturità e carattere, chiamando in causa una vasta gamma di sfumature ed influenze stilistiche, che tuttavia gravitano costantemente attorno all’hard classico di matrice americana. L’album alterna efficacemente i tratti graffianti dell’iniziale Control e l’abbraccio spigoloso di Give In To Me, passando attraverso le ruvide ma ammalianti atmosfere della titletrack per poi arrivare ad un paio di riusciti e coinvolgenti momenti romantici come You Finally Knocked Me Down e Far Away, risultando nel complesso estremamente vario e costruito in maniera tale da riuscire a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore senza allentare mai la presa. Una voce fuori dai consueti schemi, con tutte le carte in regola per sdoganare, anche ad alti livelli, le credenziali del rock cantato da una voce femminile.

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E’ sempre un piacere ascoltare un’album di questo tipo. Perchè poi La Strange non è strange per niente. Primo perchè è mantovana, e secondo -e ancora più importante – perchè il disco attraversa tutti i canoni dell’Hard Rock, viaggiando con voce decisa e chitarre giuste in un sound che rispecchia/richiama qualcosa di positivo tra Aerosmith, Guns’N’Roses ed una specie di Billy Idol in gonnella (scusate l’esempio quasi sciocco, ma serve solo per dare chiare indicazioni sulla grinta, l’impatto e la volontà della singer). Dieci tracce che macinano dunque un buon hard rock e pongono giustamente in evidenza le qualità della protagonista, un pò Skin e un pò Amy Lee ma con una voce ancora più decisa, in un lavoro maturo che potrebbe avere anche un discreto impatto nelle charts alternative, ne ha tutto il potenziale, e dare a La Strange il via per una futura carriera di tuto rispetto. O da sola o eventualmente come capofila di una band costruita su misura. Brava!

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Celata dietro lo pseudonimo La Strange e mostrata sulla copertina di debutto in tutta la sua mediterranea avvenenza, la nostra compatriota Angela Castellani si appresta ad invadere gli impianti stereo cittadini armata di bella presenza, carisma da vendere e un pugno di canzoni che sublimano il rock commerciale che un taglio alternativo.

La regina dei camuffamenti, come indicato dal titolo, fortunatamente non ha nulla da spartire con le legioni di lagnone capitanate dalla sopravvalutata Alanise Morissette. “Queen of Disguise” ci regala il talento di una ragazza la cui perseveranza è stata premiata dalla fortuna (l’incontro con il produttore inglese James D. Bell), cresciuta sotto l’influsso ispiratore del Re del Pop, Michael Jackson (ripreso nella cover della tarda “Give into me”) e in grado di unire sotto lo stesso tetto le atmosfere torbide di Liz Phair e i toni muscolari della splendida – per chi scrive – Meredith Brooks. Grande merito va attribuito agli arrangiamenti, mai sopra le righe. Pregevole punto di partenza, malgrado un paio di brani privi di mordente.

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Angela Castellani canta nelle cover band e usa la voce per alcune produzioni dance, provando a passare anche dalle parti di Sanremo, nei vari eventi collaterali. Poi l’incontro con il produttore e polistrumentista James D. Bell e la lunga lavorazione a Londra, per realizzare “Queen of Disguise”. Album fatto di rock moderno, cristallino, cantato in inglese e con buone emotività che differenziano i singoli pezzi. La Strange ne incasella dieci davvero interessanti, dei quali però “Control”, “Enjoy All Your Lies”, “Give in to Me” – cover del brano di Michael Jackson, inclusa nell’album “Dangerous” e che fu incisa con Slash alla chitarra- e la titletrack spiccano di luce propria. L’altalenante serie di sentimenti, atmosfere e idee sono la vera forza di questo lavoro, dove la voce di La Strange serpeggia con limpida semplicità, esprimendo tutta se stessa. Proprio le sue qualità vocali vengono perfettamente espresse nella conclusiva, lenta e malinconica “You Finally Knocked Me Down”. “Queen of Disguise” è un rock armonioso e fluente, il quale non vuole somigliare a nessuno. Cosa non da poco! L’unico appunto è la mancanza dei possibili hit singles, non che manchino gli ottimi pezzi, ma quelli che si tatuano immediatamente e senza pietà nel cervello. Quelli però fanno bene alle classifiche, per la qualità La Strange ha già fatto del suo meglio.

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Abbiamo recentemente ricevuto i dettagli su La Strange, il nome d’arte di Angel Castellani, una cantante rock italiana del Nord Italia. Fortemente motivata e naturalmente talentuosa, La Strange ha sviluppato un seguito fedele e finalmente ha avuto l’occasione di pubblicare un EP per farci ascoltare! Secondo quanto riportato nel foglio informativo, ‘l’obiettivo era creare arrangiamenti che mantenessero la passione rock di La Strange ma che la offrissero anche in modo fresco, innovativo e tagliente, in modo da attrarre l’ascoltatore nella sua anima gotica e romantica’. Il risultato – 10 tracce incluse una cover di Michael Jackson – qualcosa da non perdere!

Ci sono molti elementi diversi che si susseguono in questo album, dal puro sentimento rock di Control che sicuramente catturerà la tua attenzione e ti farà muovere, all’approccio più inquietante di The Perfect Husband, una traccia che echeggerà intorno a te per giorni dopo averla ascoltata. Con ogni influenza che incontri, non puoi fare a meno di essere attratto, non puoi fare a meno di ascoltare di più – è come se ci fosse una qualità ipnotica nei vocalizzi qui che penetrano nell’anima e ti fanno desiderare di far parte di tutto.

I’m Addicted To Some Thoughts è un altro punto alto dell’album, suono quasi industriale quando si apre ma ancora una volta permettendo ai vocalizzi di fare davvero il lavoro per te. I vocalizzi quasi contrastano con la traccia di accompagnamento martellante in tutta questa, ancora una volta attirandoti e facendoti cantare dopo un paio di ascolti. Queen Of Disguise segue lo stesso schema, aprendosi nuovamente con un’impronta elettronica/industriale prima di introdurre nuovamente quei vocalizzi angelici. In tutto l’album non puoi fare a meno di voler sentire di più, solo per cercare di capire un po’ di più la persona dietro la voce che stai ascoltando.

Per me però, un momento dell’album che tutti dovrebbero sentire è Give In To Me, una cover della traccia di Michael Jackson dal suo album Dangerous che, all’epoca, vedeva anche la partecipazione di Slash alla chitarra. Questa è sempre stata una delle mie tracce di piacere colpevole che ascoltavo di tanto in tanto quando nessun altro era intorno – e ora sembra che non fossi solo. La versione che hai qui non solo copre la traccia, ma la rende sua. Prende possesso della canzone e la trasforma in qualcosa che molte persone ameranno quando la sentiranno – ha tutta la potenza dell’originale, ma suona fresca e nuova, con i vocalizzi che aggiungono un ulteriore livello che semplicemente mi sono innamorato mentre la ascoltavo, fantastico!

Mentre l’album giungeva alla chiusura con You Finally Knocked Me Down, mi sono ritrovato seduto a riflettere sulla vita sopra la dolce combinazione di piano e voce. Questo è un album che non cerca di essere nulla in particolare, permette solo ai vocalizzi di parlare e crea qualcosa che non è offensivo, non è difficile da ascoltare e non è mai pretenzioso, è solo un album davvero ben realizzato. Sono fermamente convinto del suono della voce di La Strange e non vedo l’ora di sentire molto, molto di più in futuro!

È giusto chiudere con le parole della signora stessa:

“Quando vivi per anni, nascondendoti costantemente dietro una maschera, a un certo punto hai bisogno di esprimere tutti quei sentimenti che hai tenuto segretamente per così tanto tempo. Per qualche motivo vuoi, e devi condividere i tuoi fantasmi. La musica è sempre stato il mio modo preferito di evasione, e penso che sia il mezzo migliore per trovare un equilibrio tra realtà e sogni.”